Il Comitato unico di garanzia (Cug) del Cnr ha inteso proporre la presentazione del volume 'Rivalità sulla scena del parto. Medici e levatrici a Napoli tra ottocento e novecento' di Clotilde Ciccatiello edito da Mimesis edizioni, per affrontare una riflessione e quindi un dibattitto sul ruolo delle donne nelle professioni che tra l'Ottocento e il Novecento che sono state dapprima esclusivamente di appannaggio femminile e poi subordinate al ruolo dei colleghi maschi.
Fino agli inizi dell'Ottocento, infatti, il mondo delle professioni ha parlato un linguaggio esclusivamente maschile nel quale l'unico canale di accesso per le donne era rappresentato dall'ostetricia e dalla ginecologia.
Nel corso del secolo questa situazione è stata, tuttavia, capovolta. Quello della levatrice, da mestiere esclusivamente al femminile, è diventato, allora, centro d'interesse del mondo medico. La realtà napoletana dell'Italia postunitaria, attraverso la documentazione dell'archivio dell'Annunziata, ha fatto emergere profili professionali e vicende di particolare interesse. È stato possibile ricostruire i percorsi umani e professionali di alcune levatrici, le loro posizioni nella gerarchia sanitaria e, infine, il rapporto con le partorienti.
Tutto questo in un momento in cui, verso la fine del XIX secolo, in un clima di riassetto generale delle professioni, il rapporto tra medici e levatrici iniziava una nuova fase di collaborazione, configurando compiti, ruoli e identità differenti.La ricostruzione dell'autrice, Clotilde Cicatiello, del profilo professionale delle ostetriche nella Napoli postunificazione rivela una traiettoria tutt'altro che lineare. Mentre una scuola di ostetricia che combinava formazione teorica e pratica fu aperta nel 1812 e permise ad alcune donne di diventare praticanti autorizzate, la lotta per l'autonomia e il rispetto delle ostetriche napoletane affrontò una serie di sfide nel secolo successivo. Quando le ostetriche autorizzate si integrarono in una gerarchia medica ufficiale, furono sempre più subordinate alle esigenze dei chirurghi e dei medici maschi, che controllavano le loro condizioni di lavoro e i loro salari.
Oltre a queste rivalità di genere, le ostetriche autorizzate sperimentarono anche una forte resistenza da parte delle madri che preferivano le ostetriche locali familiari, ma spesso senza licenza.
L' autrice Clotilde Cicatiello è assegnista di ricerca in Storia delle donne e studi di genere all’Università di Salerno dove collabora con il Centro interdipartimentale per gli Studi di genere e le Pari Opportunità (Ogepo). Si occupa di Storia delle professioni nell’ottica dei Gender Studies. Ha pubblicato articoli su riviste scientifiche tra cui: 'Camera blu. Rivista del dottorato di studi di genere', 'Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche' e 'Ricerche di storia sociale e religiosa'.
Saranno presenti, oltre all'autrice, la Prof.ssa Maria Rosaria Pellizzari docente di Storia contemporanea nel Corso di Laurea in Lingue e letterature straniere e Storia delle donne e studi di genere, direttrice dell'Ogepo e Delegata del Rettore per le Pari Opportunità nell'Università di Salerno, Dr.ssa Gabriella Liberati Presidente del Cnr-Cug, D.ssa Giovanna Acampora membro del Cnr-Cug, Dott. Gianfranco Peluso, Medico, Responsabile dell'Unita operativa dell'Istituto di ricerche sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Cnr di Napoli e la consigliera di parità della Citta Metropolitana di Napoli Dr.ssa Isabella Bonfiglio.
Organizzato da:
Cnr - Comitato unico di garanzia
Università degli studi di Salerno, Ogepo, Cug Unisa, R&I peers, Cnr-Iret
Referente organizzativo:
Giovanna Acampora
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