C’è parità di genere nella comunicazione pubblica?
Alla domanda risponde il volume ‘No Women No Panel. Le cifre della parità - Monitoraggio di genere nella comunicazione pubblica’, che riporta i dati di un monitoraggio, promosso dalla Rai, effettuato presso Regioni, Enti locali, Università e Cnr. Pubblicato da Cnr Edizioni è stato presentato oggi al Salone internazionale del Libro di Torino
È stato presentato oggi a Torino, nell’ambito del Salone internazionale del Libro, il volume: ‘No Women No Panel. Le cifre della parità - Monitoraggio di genere nella comunicazione pubblica’, edito dal Cnr Edizioni, a cura di Lucio Pisacane, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, e Arianna Voto, giornalista Rai per la Sostenibilità.
Il volume, (scaricabile dal link https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/9788880806332_20240430_NWNP_bookDigi.pdf), riassume i dati del progetto ‘No Women No Panel – Senza donne non se ne parla’, promosso dalla Rai su impulso della Commissione Ue per il monitoraggio e la valutazione di impatto della partecipazione equilibrata e plurale di donne e uomini nella comunicazione pubblica, con l’obiettivo di favorire l'equilibrio di genere, valorizzando il talento e le competenze anche femminili.
Nel 2023 sono stati monitorati gli eventi di 25 organizzazioni firmatarie: Regioni ed enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitane) e organizzazioni accademiche e di ricerca (Università e Cnr) per comprendere in quale misura la partecipazione di donne e uomini è paritaria. Per la raccolta dei dati viene utilizzata una apposita piattaforma sviluppata da Rai con il supporto scientifico del Cnr. Il 2023 è il primo anno di monitoraggio effettivo, perché il 2022 è stato l’anno pilota per consolidare lo strumento.
Dall’analisi del monitoraggio si evince che quasi il 40% degli eventi analizzati per il progetto appare bilanciato, la presenza maschile o femminile non supera, cioè, i 2/3 dei e delle partecipanti. Un dato certamente positivo che in parte è il risultato della sensibilizzazione prodotta dal monitoraggio stesso, anche se molto resta da fare per una cultura della parità nella comunicazione pubblica. Rimane rilevante tra i panel monitorati il numero di eventi prevalentemente o esclusivamente al maschile (complessivamente il 36%) così come quelli al femminile (complessivamente il 26%). In particolare, permangono evidentemente ambiti percepiti come maschili o femminili: economia e politica rimangono ancora argomenti a prevalenza maschile con più del 60% degli eventi organizzati con solo uomini (manel) o con partecipazione di più uomini nel profilo esperto. Al contrario cultura/educazione e società/attualità sono gli ambiti con una prevalenza femminile più alta.
I dati che riguardano il Cnr mostrano una tendenza positiva già tra il 2022 e il 2023: è aumentato il numero delle moderatrici (passate dal 45,5% al 50,3%), delle esperte (dal 43,4% al 50,8%) e delle referenti (dal 43,8% al 52,8%).
Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, nei saluti istituzionali diffusi attraverso un video messaggio, ha dichiarato: “Questa attività di osservazione è molto importante perché possono emergere diverse criticità, soprattutto sull’equilibrio di genere e sulla presenza quindi di esperte ed esperti in maniera paritaria. Credo che questa sia una battaglia culturale che, invece di basarsi soltanto su uno slogan, si fondi sulla concretezza dell’analisi dei dati e delle misure, che rappresenta il vero segno del cambiamento. Se non misuriamo non cambiamo. Quindi, fare una ricognizione e abituarsi a questo monitoraggio continuo è fondamentale”.
Marinella Soldi, Presidente della Rai, ha commentato: “Come servizio pubblico che vuole essere rilevante, inclusivo, credibile e sostenibile, la RAI ha la responsabilità di proporre - soprattutto alle nuove generazioni - modelli di ruolo che siano un esempio concreto e di ispirazione. Con la sua programmazione Rai può incidere sull’immaginario collettivo, per questo dobbiamo essere tanto più attenti e consapevoli degli stereotipi di genere che trasmettiamo e dei riferimenti che offriamo. Per raggiungere una rappresentazione più equa, sono sempre più necessarie azioni tangibili. L’effetto più importante di No women no panel deve essere aiutare le ragazze a vedere che, con l’impegno, possono diventare quello che vogliono e che meritano”.
Roberto Natale, Direttore Rai per la Sostenibilità, ha aggiunto: “La Rai ha ben chiaro che la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente, ma la società e la governance interna. Per questo la parità di genere è uno dei pilastri del piano triennale di sostenibilità approvato a febbraio dal CdA. Promuovere la parità di genere vuol dire saper raccontare le donne senza pregiudizi e stereotipi, proponendo alle ragazze nuovi modelli e ruoli in cui identificarsi, come ad esempio sa fare la fiction del servizio pubblico. Ma vuol dire anche incidere sulla vita interna dell’azienda, per modificare consolidati divari nelle posizioni dirigenziali. O anche continuare a promuovere in giro per l’Italia il protocollo No Women No Panel, per estirpare il vecchio vizio di dibattiti pubblici solo al maschile. La collaborazione con il Cnr aiuta la Rai a procedere in modo rigoroso sulla strada che il servizio pubblico ha imboccato da tempo e che anche il nuovo Contratto di Servizio ci indica”.
Roma 13 maggio 2024